NARNI
Città in prov. di Terni, 13 km a SW del capol., a 240 m al margine occid. della conca
ternana. Il nucleo più antico si raccoglie in posizione assai pittoresca su uno sperone
roccioso strapiombante nella profonda gola incisa dal f. Nera e presenta una planimetria
irregolare e vie strette e tortuose, molte delle quali a gradinata; i quartieri più
recenti, chiamati Narni Scalo, si stendono in pianura alla destra
della Nera e sono nettamente staccati dal nucleo urbano originario. Comune di 197,86 km2
con 20.728 ab.; produzione di cereali, uva da vino, olive e foraggi; industrie tessili,
elettrochimiche, cartotecniche, metallurgiche, degli imballaggi e dei materiali da
costruzione. Turismo. StoriaCentro umbro col nome di Nequinum e colonia romana chiamata
Narnia dopo la conquista del console M. Fulvio (299 a. C.), ebbe sempre grande importanza
militare a causa della sua posizione strategica sulla via Flaminia. Sede di gastaldato in
epoca longobarda, appartenne in seguito alla contessa Matilde che la donò alla Chiesa.
Ribellatasi a papa Pasquale II nel 1112, divenne presto libero comune, fu saccheggiata da
Cristiano di Magonza (1174) e invano assediata da Federico II (1241) e da
Rinaldo di Spoleto. Datasi quindi al comune romano (1291), passò successivamente agli
Orsini (1373), a Ladislao di Napoli (1403), a Braccio da Montone (1409) e infine al papa.
Nel 1527 fu saccheggiata dai lanzichenecchi di ritorno da Roma e non riacquistò mai più
l'antica floridezza. ArteScarsa è la documentazione topografica relativa all'antico
centro romano, attraversato dalla via Flaminia. Sono stati portati alla luce alcuni tratti
della cinta muraria e della pavimentazione del foro, sotto l'attuale piazza dei Priori. Il
monumento meglio conservato è il grande ponte di Augusto sul fiume Nera (lungo ca. 160 m,
alto quasi 30 m), così detto perché probabilmente di età augustea, di cui rimane
integra un'arcata. La cittadina attuale conserva l'aspetto medievale con ripide vie
strette e tortuose, palazzi e chiese dei sec. XII-XIV, torri e fontane. Il duomo (S.
Giovenale) romanico, ha un interno di tipo basilicale con tre navate ad archi ribassati e
pronao del 1497. Annesso al duomo è il sacello dei SS. Giovenale e Cassio, paleocristiano
della metà del sec. VI, con prospetto a riquadri marmorei formati da lesene scanalate e
cornici. Parti romaniche si trovano anche nelle chiese di S. Maria in Pensole (ca. 1175),
con caratteristico portico ad archi ribassati, e di S. Domenico, che conserva all'interno
affreschi di P. A. Mezzastris. Nella piazza dei Priori sorge il Palazzo Comunale (1273),
che ospita una piccola pinacoteca dove sono conservati dipinti di B. Gozzoli, D.
Ghirlandaio e P. A. Mezzastris.