ASSISI

Cittadina in provincia di PG a 70 Km da Terni con circa 24 664 abitanti, ad un altitudine di 442m slm.

È adagiata lungo uno sperone del monte Subasio, in posizione dominante la valle Umbra nel tratto solcato dai fiumi Chiascio e Topino.Antico centro umbro, in età romana fu un florido municipio; nel Medioevo fece parte del ducato longobardo di Spoleto, poi nel XII secolo divenne libero comune di parte ghibellina in continua lotta con Perugia; nel Duecento la città, ribellatasi all'imperatore, si dette alla Chiesa e visse un periodo di prosperità. Nel secolo successivo subì il dominio di varie signorie, passando infine stabilmente al papato nella seconda metà del Quattrocento. San Francesco, nato ad Assisi nel 1181 (o 1182) e morto nel 1226, visse nel periodo in cui fioriva la civiltà comunale. La porta S. Francesco è l'accesso principale alla città, che conserva quasi intatto l'antico aspetto medievale ed è tuttora cinta lungo il perimetro di quasi 5 km dalle mura urbane con otto porte. La piazza inferiore di S. Francesco è circondata da un basso porticato costruito tra il XV e il XVI secolo per ospitare i pellegrini. Su di essa dominano l'imponente mole della basilica e l'alto campanile (1239); vi si aprono l'ingresso della chiesa inferiore, di fronte a cui prospettano l'oratorio di S. Bernardino da Siena, quattrocentesco, e l'accesso al sacro convento, completato nel 1239 e in seguito ampliato. La basilica di S. Francesco è uno dei più famosi santuari del mondo cristiano. La costruzione, promossa e probabilmente progettata da frate Elia, eletto da san Francesco vicario dell'ordine, ebbe inizio nel 1228 e fu consacrata nel 1253. La basilica comprende l'austera chiesa inferiore e la luminosa chiesa superiore. Nella chiesa inferiore il doppio portale della fine del XIII secolo immette nell'interno a una navata, divisa in cinque campate da basse arcate, con le cappelle aperte da archi ogivali. Fra queste ultime è notevole la cappella di S. Caterina con Scene della vita della santa, affrescate da Andrea da Bologna (1368). La navata accoglie affreschi del Maestro di S. Francesco (Storie di Cristo e Storie di S. Francesco); l'Incoronazione di Maria è di scuola giottesca. Nella sottostante cripta è conservato il corpo di san Francesco. La cappella di S. Martino è decorata da raffinati affreschi di Simone Martini (1322-26) con Santi e Storie della vita di S. Martino, ed è illuminata da tre vetrate. Le pareti e la volta del transetto destro sono coperte da affreschi con Storie di Cristo e di S. Francesco, opera di Giotto e seguaci, ad eccezione della mirabile Madonna con Bambino, angeli e S. Francesco, uno dei capolavori del Cimabue (la figura del santo è considerata il suo ritratto più fedele), e di Cinque santi, fra cui la dolcissima immagine ritenuta di santa Chiara, attibuiti a Simone Martini.La cappella di S. Nicola conserva affreschi (Storie di S. Nicola) eseguiti da seguaci di Giotto e una tomba gotica cosmatesca. Altri affreschi giotteschi, di carattere allegorico, sono nel presbiterio; nel transetto sinistro le Scene della Passione sono di Pietro Lorenzetti, che qui ha dipinto alcuni suoi capolavori, come la grande Crocifissione, la straordinaria Madonna col Bambino e i SS. Francesco e Giovanni, la Discesa dalla Croce, di altissima intensità drammatica, e la Deposizione nel sepolcro; inoltre, dello stesso autore, Madonna col Bambino e santi nella cappella di S. Giovanni Battista. La chiesa superiore, ad una navata, presenta il transetto e l'abside ornati da affreschi del Cimabue, in parte rovinati. Il coro ligneo con 102 stalli intarsiati risale alla fine del XV secolo. Le Scene dell'Antico e del Nuovo Testamento della navata sono attribuite a diversi artisti, fra cui Duccio di Buoninsegna e Giotto. I 28 affreschi con la Vita di S. Francesco furono dipinti da Giotto a partire dal 1296. La facciata della chiesa, che dà sulla piazza Superiore di S. Francesco, si presenta in semplici forme gotiche. La via S. Francesco dalla basilica sale verso il centro abitato, affiancata da pittoreschi edifici medievali e da qualche palazzo barocco, tra cui la duecentesca casa dei Maestri Comacini e il palazzo Vallemanni dove ha sede la biblioteca comunale. Di fronte è l'oratorio dei Pellegrini con affreschi del XV secolo; più avanti il portico del Monte Frumentario, del 1267, e la fonte Olivera, del XVI secolo. Dal seminario si perviene alla cripta della chiesa di S. Nicolò dove è allestito il museo civico, che raccoglie materiale etrusco e romano. L'antico foro possiede resti di costruzioni romane. La piazza del Comune, situata sull'area sovrastante il foro, è il centro della città. Vi si affacciano il duecentesco palazzo del Capitano del Popolo con l'alta torre del Popolo e il tempio di Minerva, di età augustea. Di fronte è il palazzo dei Priori, che ospita la pinacoteca comunale, ricca di affreschi staccati di scuola umbro-giottesca e umbro-senese del Trecento e dei secoli seguenti. La chiesa Nuova e l'oratorio di S. Francesco Piccolino sono monumenti legati alla vita del santo. Il duomo, dedicato a san Rufino patrono della città, fu edificato tra il XII e il XIII secolo su una chiesa precedente. Ha una facciata notevolissima, con tre portali sormontati da tre rosoni e ornata da varie sculture. A fianco si eleva il campanile con bifore. L'interno è a tre navate. Dalla chiesa si accede al museo capitolare. La rocca maggiore si può raggiungere salendo dal duomo. Nei pressi di porta Perlici si trovano i resti dell'anfiteatro romano. L'attuale fortezza è formata da una cinta trapezoidale con torri agli angoli e dal castello con alto mastio, da cui si gode un magnifico panorama. La chiesa gotica di S. Chiara, del XIII secolo con facciata a fasce di pietra bicolore, nell'interno ripete il modello della chiesa superiore di S. Francesco, con affreschi di pittori umbri e giotteschi del XIII e XIV secolo. Nella cappella delle Reliquie si trova il Crocifisso dipinto che secondo la tradizione parlò a san Francesco. Nella cripta sono conservate le spoglie di santa Chiara. La chiesa di S. Maria Maggiore, antichissima, possiede affreschi del XIV e XV secolo. Nei pressi vi è il vescovado. La costruzione romanico-gotica duecentesca di S. Pietro sorse su una chiesa costruita in epoca anteriore.

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